martedì 18 dicembre 2012

Buone feste...

Vorrei augurare a tutti i bimbi e a tutti i genitori buone feste e buon natale... !!!!!!

domenica 25 novembre 2012

Non siate troppo severi!

L'attività del baby nuoto deve risultare sempre piacevole e divertente per il bambino, ecco perchè vi chiedo di non essere troppo severi con loro. Sono piccoli e hanno solo un gran bisogno di divertirsi. Pretendere troppo da loro è eccessivo, ma soprattutto controproducente perchè il bimbo arriverà a vivere male questo momento e non vorrà più saperne di entrare in acqua. I vostri bimbi hanno età che vanno dai pochi mesi ai 3 anni, in questa età l'apprendimento avviene tramite il gioco, quindi non è necessario forzarli, ogni cosa verrà da se al suo tempo. Mamme e Papà per voi deve essere un momento piacevole e unico che passate con il vostro bimbo, non sarà necessario quindi usare dei toni di rimprovero, ne usare altre forme che non porteranno alla sua collaborazione. Lasciatevi andare....rilassatevi..... è importante che trasmettiate sicurezza, dolcezza e tranquillità, il resto deve rimaner fuori da questo contesto. Buona domenica a tutti voi!!!!!

giovedì 15 novembre 2012

45 minuti in acqua, che fare?

La lezione del baby nuoto dura 45 minuti, come gestire questo tempo in acqua col bambino? Come rendere questo tempo produttivo? La gestione del tempo in aqua è un aspetto da non sottovalutare, 45 minuti in acqua sono tanti e vanno gestiti nel migliore dei modi affinchè il bambino non si annoi, non prenda freddo e soprattutto impari qualcosa grazie all'aiuto del genitore. Nei primi minuti di ingresso in acqua è importante che il bimbo venga bagnato gradualmente, affinchè non risenta troppo del cambio della temperatura tra dentro e fuori. Questo è un momento in cui coccole e abbracci non devono mancare, soprattutto con quei bmbi che sono un pò spaventati o impauriti. Una volta posizionata la cinta sulla pancia del bambino questo potrà iniziare a esplorare l'ambiente acquatico scegliendo i giochi che più gli piacciono. Eccoci, siamo nella fase centrale della lezione, quella legata all'apprendimento, qui verranno spiegati al genitore e al bambino i primi esercizi da svolgere, come ad esempio, il raggiungimento di un oggetto, la pancia in sù, i tuffi, le immersioni e ancora altri. Mamme e Papà ogni qual volta il vostro bimbo finirà uno di questi esercizi andrà sempre lodato e gratificato e lasciato qualche minuto libero di giocare. Siamo arrivati nella fase finale della lezione, ecco ritornare l'attività ludica, il bimbo dovrà fare quello che più desidera, affinchè mantenga un buon ricordo della lezione e sia invogliato a ritornare. Quindi è meglio evitare di proporre alla fine della lezione esercizi nuovi o che possono arrivare a infastidire il bimbo. Non dimenticate che dal primo momento all'ultimo, è importante che le mamme e i papà facciano vedere continuamente le bolle, e soprattutto si divertano con i loro bimbi!!!!

martedì 23 ottobre 2012

Quando passare al turno "non accompagnati"?

Nella nostra piscina i corsi di baby nuoto si differenziano in "accompagnati" e "non accompaganti", nel primo il genitore è sempre presente in acqua, nel secondo il bambino può andare da solo. Ma quando un bimbo molto piccolo è pronto ad andare da solo in acqua? Quando il genitore può segnare suo figlio in un turno "non accompagnati"? Mamme e Papà, il vostro bimbo potrà essere iscritto in un turno "non accompagnati" nel momento in cui avrà raggiunto una completa autonomia in acqua. Il bambino potrà continuare ad avere i suoi ausili, quali la ciambellina o la cintura, l'importante è che non avrà più bisogno del vostro supporto fisico in acqua su cui appoggiarsi. Ma non conta solo saper stare in acqua da soli, un aspetto da non sottovalutare è il piano emotivo. Se il bimbo non è emotivamente pronto al distacco, all'affrontare una lezione completamente da solo con altri bambini, non forzatelo, non accelerate i tempi, potrà essere utile fare qualche lezione di inserimento con il genitore che gradualmente poi uscirà dall'acqua. E' quindi importante che riusciate a valutare questi aspetti con attenzione, il benessere del vostro bambino è sempre al primo posto!

mercoledì 3 ottobre 2012

In acqua, sempre lo stesso genitore!

Care mamme e cari papà, il corso di baby nuoto è un impegno importante che avete scelto di intraprendere con il vostro bambino, è per questo che se sarete costanti il vostro bambino potrà apprendere meglio a saper stare in acqua. Durante i corsi di baby nuoto consiglio sempre di far intraprendere questo percorso sempre e solo ad un genitore, e che sia poi sempre lui stesso a portarlo a termine, questo è un aspetto da non sottovalutare. Il vostro bimbo entrerà a contatto per la prima volta con un ambiente nuovo, dove saranno presenti altri adulti e altri bambini, è per questo che avere al suo fianco sempre la stessa figura può essere per lui un elemento rassicurante. Cambiare spesso l'entrata in acqua del genitore potrebbe comportare  reazioni differenti ogni volta da parte del vostro bambino, come ad esempio il pianto,  la non collaborazione o ancora il non rispetto delle regole, che non gli consentirebbero quindi di lavorare nel modo giusto. Altro motivo per cui sconsiglio il cambio del genitore è perchè a quest'ultimo verranno insegnate, durante il corso, delle prese e degli esercizi specifici, l'alternarsi qundi porterebbe il bambino a non avere la stessa continuità. Ogni bimbo instaura con ciascun genitore un rapporto differente, è importante quindi che sappia che alcune cose si fanno con la mamma e altre col papà, sarà un modo per lui per avere dei punti solidi di riferimento, l'alternarsi continuo potrebbe arrivare a creare solo confusione nel bambino. E come sempre infine...divertitevi con i vostri bimbi.

giovedì 30 agosto 2012

Acquaticità e Baby nuoto

Prima di tutto occorre sapere cosa intendiamo per acquaticità neonatale e per baby nuoto. L'acquaticità neonatale è un percorso rivolto a bambini dai 3 ai 12 mesi, ed ha l'obiettivo di favorire, attraverso l'effettuazione di attività guidate in un ambiente caldo e familiare, lo sviluppo psicomotorio e sensoriale acquatico, unitamente all'apprendimento di nuove competenze motorie e di un corretto controllo respiratorio.
Il baby nuoto è rivolto a bambini da 1 a 3 anni di età e ha l'obiettivo di far acquisire una completa autonomia in acqua. Facendo leva sulle grandi capacità di adattamento, attraverso esercitazioni mirate, si cercherà inizialmente di arricchire il bagaglio motorio, emotivo e percettivo del bambino per poi, con estrema gradualità, procedere all'insegnamento di competenze sempre più complesse che costituiranno le basi per l'acquisizione delle tecniche natatorie. In entrambi le esperienze il ruolo del genitore risulterà di fondamentale importanza, il bambino si sentirà protetto e questo contribuirà notevolmente ai fini dell'apprendimento. 

mercoledì 29 agosto 2012

Inizio corsi...

Cari mamme e cari papà, vorrei ricordarvi che il 19 settembre inizieranno i corsi di baby nuoto, non esitate e non abbiate timori ad iscrivere i vostri bimbi sarà un'esperienza bellissima. Vi aspetto!!!!

venerdì 25 maggio 2012

Finito il corso, al mare che fare?

Care mamme e cari papà vi sterete chiedendo come dovrete comportavi al mare con il vosro piccolo nuotatore, e la domanda è braccioli o non braccioli? Bene l'argomento mare è sempre molto diffuso nelle piscine alla fine dei corsi di nuoto e baby nuoto, perchè i genitori si domandano cosa sia più giusto utilizzare. Nel caso specifico del baby nuoto dove i bambini non usano i braccioli per imparare l'acquaticità, non esitate a comprare lo stesso oggetto che il vostro bambino usa a lezione ovvero la cinta. Questa risulterà familiare al vostro piccolo e saprà dargli la sicurezza necessaria. Nel caso del baby nuoto ricordiamo che i vostri bimbi sono ancora molto piccoli se sono nella fascia 0-3 anni e che comunque al mare sarà necessaria la vostra presenza in acqua. Anche in questo caso vi ricordo che al primo posto c'è il divertimento, successivamente riproponetegli gli esercizi da voi imparati al corso, questo permetterà un continuo miglioramento delle sue abilità acquatiche. Quindi lasciate pure a casa i braccioli e utilizzate la cinta o se preferite non utilizzate nulla e lasciate al vostro piccolo nuotatore la possibilità di esplorare l'ambiente marino in completa sicurezza con voi al suo fianco. Buon divertimento!!

lunedì 7 maggio 2012

Si dice che:

.... Si dice che la bellezza sia iniziata quando qualcuno ha cominciato a scegliere.... lasciate scegliere ai vostri piccoli nuotatori cosa preferiscono... non c'è bisogno ne necessità di forzarli...ognuno ha i suoi tempi e bisogna imparare a rispettarli...

lunedì 23 aprile 2012

Sapevate che...

Sapevate che... in acqua i bambini piccolissimi rivivono le stesse sensazioni di quando erano nella pancia della mamma...
Sapevate che... l'esperienza in acqua contribuisce a rinforzare positivamente il legame del bambino con la mamma...
Sapevate che... il gioco in acqua contribuisce all'acquisizione di un sistema di regole che aiutano il bambino a superare la visione egocentrica del mondo...
Sapevate che... in acqua le vostre paure saranno le sue paure...
Sapevate che...la stimolazione continua è già un ottimo modo di aiutare il vostro bambino in acqua...
Sapevate che... comunicare con sorrisi e coccole vale più di mille parole...
Sapevate che... per comunicare in acqua basterà guardare il vostro bimbo negli occhi...
Sapevate che... il baby nuoto è l'occasione più emozionante che potete provare con il vostro bambino...


giovedì 5 aprile 2012

Come stimolare il bambino in acqua?

La stimolazione in acqua è tutto!!!!! Mamme e Papà quando portate il vostro bimbo al baby nuoto dovrete più che mai esserci, non solo fisicamente, ma esserci soprattutto mentalmente. Dovrete essere attivi, allegri, sorridenti, con spirito di iniziativa e ancora altro... non dovranno esserci per voi preoccupazioni di nessun altra natura. Questo aiuterà il vostro bambino ad apprendere prima, ad essere reattivo e a divertirsi con voi! 
Il vostro bambino dovrà ricevere stimoli visivi uditivi e tattili continuamente. 
Al momento dell'ingresso in acqua, tenendolo in braccio, cominciate e bagnarlo delicatamente sulla schiena con le mani, effettuate un piccolo massaggio, coccolatelo, parlategli, questo è un momento estremamente importante soprattutto le prime volte, in cui il bimbo potrebbe sentirsi impaurito dall'ambiente nuovo. Durante lo svolgimento della lezione fategli continuamente vedere le "bollicine" con e senza la vostra immersione, arriverà un momento in cui lui inizierà ad imitarvi volendo fare la stessa cosa. Fatevi vedere gioiosi e congratulatevi con lui ogni volta che farà qualcosa che gli chiediamo di eseguire. Non abbiate fretta ogni bimbo ha i suoi tempi e se vostro figlio ci metterà di più a imparare qualcosa non scoraggiatevi, anche lui raggiungerà il suo traguardo. 
Il baby nuoto è un momento estremamente magico,  e solo vostro e del vostro bambino, godetevelo più che potete!!!!!!! 

martedì 27 marzo 2012

Loro e Noi...

    

Coccolarli fuori e dentro l'acqua!!

Quando portate al baby nuoto i vostri bimbi, è importante che questi siano coccolati da voi, non dimenticate che per tutto il periodo della prima infanzia il bambino sente ancora molto la necessità di essere accarezzato e toccato con dolcezza e calore. Da numerosi studi americani emerge come, i neonati che vengono accarezzati e cullati più a lungo degli altri, guadagnino più peso corporeo in fretta, presentano una migliore capacità di tenere il capo sollevato ed hanno un quoziente intellettivo superiore alla norma. In molti ospedali Americani, i bambini nati prematuri vengono curati con il sistema definito del "contatto affettuoso" che consiste appunto nel massaggiare, cullare e accarezzare. Per tutti questi motivi è importante il contatto corporeo che il genitore instaura con il proprio bambino prima di entrare in acqua. Non ci sono tecniche o manuali che spiegano questo, deve essere semplicemente un momento di dolcezze e coccole che continuerà per tutta la durata anche in acqua. Il contatto corporeo che il bambino riceverà  fuori e dentro l'acqua rappresenterà per lui un'occasione privilegiata per sperimentare e conoscere i suoi sensi: sapore, odore, contatto, udito,questi rappresenteranno da subito i punti di riferimento sicuri per riconoscere la mamma o il papà ed iniziare cosi a comunicarci. 
L'ambiente acquatico darà la possibilità di percepire un insieme di sensazioni che gli ricorderanno quelle conosciute nel ventre materno. 

giovedì 22 marzo 2012

Londra: il baby nuoto è di moda!!!


Da uno studio Londinese, emerge che il baby nuoto è ormai divenuto una vera e propria moda....anzi una vera mania tra i più piccoli e i loro genitori. Si è visto infatti che i bambini crescendo sviluppano, grazie al nuoto e al gioco in acqua, una migliore struttura ossea ed un ottimo tono muscolare. I bambini vengono immersi in acqua da piccolissimi e già a 6 mesi hanno la capacità di immergersi tranquillamente come piccoli delfini. Da questo studio emerge inoltre che questi bambini cosi speciali risultano essere più svegli ed intelligenti. Non dimentichiamoci che per i bambini appena nati l'acqua rappresenta ed è l'unico elemento naturale, il parto in acqua ne è una dimostrazione, ed hanno verso questo elemento una piacevole attrazione sentendosi a "casa" in una situazione che ricorda il prottettivo pancione di mamma!
Detto fatto...in un solo anno le iscrizioni a questa speciale piscina inglese è balzata da 80 bambini l'anno a 500, ed è in continua crescita!!! Gli inglesi hanno detto addio a braccioli e salvagenti che, arrivano secondo loro, ad intimorire il bambino facendogli avere paura dell'acqua!!!

Lasciateli esplorare il mondo acquatico senza troppe paure...





giovedì 8 marzo 2012

Quali sport preferire per i più piccoli?



Quali sono gli sport che aiutano i bambini a crescere? Nei primi anni di vita è importante che il bambino faccia un po’ di movimento, possibilmente accompagnato da uno dei due genitori: in piscina, per esempio, il piccolo impara a conoscere le proprie potenzialità, amplia le sue conoscenze e, nello stesso tempo, si sente protetto dalla presenza dei genitori che gli permettono di superare facilmente la paura nei confronti della nuova esperienza.
Dai 4 ai 5 anni i bimbi imparano a superare il timore dell’acqua, a immergere la testa e a fare i primi esercizi di galleggiamento. Questa, inoltre, è l’età delle prime “biciclettate”, con e senza rotelle, così come quella dei giochi di movimento all’aria aperta e dei primi approcci sulla neve, seguiti da un istruttore esperto. L’importante è scegliere per il proprio bambino un’attività che gli piaccia, ricordandosi bene che lo sport, a questa età, dev’essere vissuto solo come puro divertimento.
Un’attività molto apprezzata, anche tra i più piccoli, è la danza che è un “gioco in movimento” che li aiuta a coordinarsi e a prendere confidenza con il ritmo della musica, mentre, gli amanti degli animali, possono già cominciare con l’equitazione. Durante i primi tempi il piccolo prende confidenza con il pony e si abitua a interagire con lui, quando diventa più grandicello (e anche più esperto) può impegnarsi, con l’aiuto dell’istruttore, in brevi passeggiate.


Dai 5 anni è sempre il nuoto lo sport più consigliato dagli esperti: a quest’età l’attività in acqua aiuta il bambino a sviluppare e potenziale i muscoli di tutto il corpo, le articolazioni e le ossa. I piccoli che hanno già preso confidenza con questa attività possono già imparare a nuotare, seguendo i primi stili.


Tra i 5 e i 6 anni si può iniziare anche con il tennis, affrontando tutti i giochi preparatori che porteranno all’apprendimento dello sport vero e proprio.

Verso i 6 anni, via libera ai giochi di squadra: dal calcio, il basket, la pallavolo… lo sport non è più vissuto solo come un’attività fisica da fare singolarmente ma come un gioco da fare in gruppo. I bambini, perciò, devono imparare a rispettare le regole, ad accettare le sconfitte e a collaborare con i compagni, condividendo con loro la complicità dello spogliatoio. 



Lo sport: benefici al corpo e alla mente

Quello dello sport è un universo divertente ed entusiasmante che impegna il corpo e la mente in una serie di attività indispensabili per la crescita. Quando il bambino è molto piccolo, tuttavia, non si parla ancora di sport ma di attività motorie: con questa definizione si intendono tutti gli esercizi psicomotori che lo aiutano a prendere confidenza con il corpo e a percepire se stesso all’interno dello spazio.
Più avanti, a partire dai primi anni di asilo, i piccoli iniziano a effettuare veri e propri sport utili, non solo sul piano fisico dove si vanno perfezionando i movimenti ma anche psicologico dove si prende coscienza dei propri limiti. Secondo il ministero della Salute, i bambini che praticano regolarmente un’attività fisica (che preveda almeno 15-20 minuti di moto al giorno) e che hanno un’alimentazione sana ed equilibrata sono in grado di:
  • mantenere sani ed efficienti le articolazioni e il tessuto osseo
  • sviluppare in modo adeguato muscoli e tessuti
  • prevenire il rischio di obesità
  • prevenire lo sviluppo di disturbi in età adulta (come l’ipertensione)

Ma non è finita qui: è stato provato che l’attività fisica influisce anche sulla capacità di apprendimento dei più piccoli. L’attività motoria, infatti, stimola il bambino a sviluppare le proprie potenzialità intellettuali poiché gli insegna a rielaborare meglio le informazioni nuove con cui viene in contatto ogni giorno. In pratica, fare sport aiuta i piccoli a rispondere agli stimoli esterni in maniera più veloce e a immagazzinare le informazioni nuove con più facilità.
Lo sport, inoltre, assume un ruolo decisivo anche come sfogo della loro naturale esuberanza: l’attività fisica migliora, infatti, l’adattabilità dei bimbi alle esperienze quotidiane, consentendo un migliore controllo emotivo e aumentano la loro capacità di socializzazione.

giovedì 16 febbraio 2012

La cinta: uno strumento utile per il baby nuoto


Nell'insegnamento del baby nuoto, l'istruttore potrà usufruire di alcuni oggetti che possono aiutare il bambino a sentirsi sicuro e tranquillo in acqua. Questi oggetti non sono obbligatori, anzi dato che l'obiettivo primario è l'acquaticità, questa si potrebbe acquisire anche senza l'uso di tali oggetti. La cinta,è uno strumento fatto con un materiale molto leggero e viene posizionata intorno alla pancia del bambino. Questa darà una sensazione di sostegno e può essere utilizzata anche per infondere sicurezza in un bambino impaurito dall'acqua. La cinta a differnza dei famosi braccioli, mette il bambino nella condizione di essere attivo e partecipe, usando le braccia e le gambe, di contro i braccioli mettono il bambino in una condizione di passività, ovvero il bambino potrà anche restare fermo e senza l'utilizzo degli arti rimarrà comunque a galla. Ecco perchè nell'insegnamento delle tecniche del baby nuoto si tende quasi sempre ad escludere l'utilizzo dei braccioli e a preferire o le cinte o addirittura non usare nulla.




giovedì 9 febbraio 2012

Nuotare fa bene...

E' scientificamente provato che nuotare faccia bene alla salute, alla longevità  ed al benessere in generale. Con l'allenamento, si ha in genere un aumento della massa magra ed una riduzione di quella grassa. Poichè il muscolo a parità  di volume pesa più del grasso, si potrà  notare con l'allenamento natatorio, un incremento di peso pur risultando più snelli. Limitare i benefici dell'allenamento del nuoto ai soli miglioramenti estetici ne sminuisce il valore. I benefici del nuoto, infatti, si fanno sentire prevalentemente sullo sviluppo dell'impalcatura ossea, che sarà  armonioso e completo; la gabbia toracica tende a ingrandirsi; si correggono le deviazioni della colonna vertebrale (come nella scoliosi) e contemporaneamente non si sovraccaricano le articolazioni perchè viene praticato in un ambiente in cui è virtualmente assente la forza di gravità .

sabato 4 febbraio 2012

Non smettete di giocare

"Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé."
Pablo Neruda



Non dimenticate di giocare... non dimenticate di farlo con i vostri bimbi...non dimenticate di farlo in acqua...

venerdì 3 febbraio 2012

Tecniche del Baby nuoto

Non dimenticate che l'obiettivo del baby nuoto è l'acquaticità e non l'insegnamento della tecnica natatoria.
Infatti si cercherà di riportare il neonato ad una condizione abbandonata da pochi mesi, il grembo materno,  accompagnato dal calore e dall'affetto del genitore, favorendo cosi attraverso il linguaggio corporeo, l'apprendimento gioioso dei primi passi in acqua. Per questo il compito dell'istruttore sarà mirato soprattutto ad istruire il genitore a quelle prese e quei  movimenti da effettuare con il proprio bambino. E' in questa fase che si cominciano a sperimentare le due posizioni prona e supina, oltre che le prime immersioni, che potrenno essere orizzonatli e verticali.
I bambini dall'uno ai tre anni incominceranno ad apprendere i primi veri e propri movimenti natatori come il battere le gambe in posizione prona e supina con l'obiettivo di muoversi volontariamente nell'acqua.
E' fondamentale che il genitore trasmetta sicurezza al proprio bambino, cosi che questo non si senta intimorito nell'esplorare l'acqua.

lunedì 30 gennaio 2012

Il ruolo dell'insegnante

 Nonostante il ruolo centrale di protagonisti del processo di apprendimento sia riservato alla coppia madre-figlio, la figura dell'insegnante riveste un'importanza fondamentale; è il terzo elemento di questo triangolo che col trascorrere delle lezioni si formerà e che dovrà essere armonico e sincronico, se vogliamo che l'apprendimento proceda in modo sereno e proficuo per il bambino. L'insegnate dovrà mettere in risalto le conoscenze concrete su temi quali il rapporto mamma-figlio, caratteristiche psicologiche del bambino di prima infanzia, conoscenza delle diverse tappe di sviluppo, sia intellettivo che emozionale e sociale; i diversi modi comunicazionali del bambino e della sua mamma; conoscenza delle diverse dinamiche di gruppo; conoscenza dei diversi modi e metodi di apprendimento/ insegnamento; nozioni importanti di pronto soccorso pediatrico ed infine, perfetto dominio e conoscenza delle tecniche di nuoto.

domenica 29 gennaio 2012

Dite...

Dite: è faticoso frequentare i bambini. Avete ragione.

Poi aggiungete: perchè bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, curvarsi, farsi piccoli.

Ora avete torto. Non è questo che più stanca.

E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi,alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.

Janusz Korczac

giovedì 26 gennaio 2012

Acquaticità...

L’acquaticità, ovvero un iniziale contatto con il mondo acquatico, se praticata sin dai primi mesi di vita del bambino ne favorisce lo sviluppo psico-motorio e sensoriale unitamente all’apprendimento di schemi posturali adeguati e di un corretto controllo respiratorio. Da non trascurare sono inoltre i risvolti psico-sociali, infatti l’esperienza ludica in acqua, quale elemento fondamentale per la vita, stimola la formazione di una solida relazione genitore-bambino incrementando autostima e fiducia nelle proprie potenzialità congiuntamente alla socializzazione con gli altri bambini.
Il neonato ritrova in acqua un ambiente a lui conosciuto e rassicurante, l’utero materno, che gli trasmette tranquillità e serenità: il movimento dolce dell’acqua lo massaggia, lo avvolge, lo culla. Il genitore, guidato dal trainer del corso, aiuta il proprio bimbo a svolgere semplici esercizi e giochi finalizzati allo sviluppo di una maggior confidenza con l’elemento acqua; il bambino grazie al costante contatto con la figura parentale, che funge da punto di riferimento, acquista la sicurezza e la fiducia necessari per uno sviluppo ed una crescita armoniosi.
L’esperienza in acqua garantisce inoltre risvolti positivi anche per il genitore che acquisisce una miglior abilità nel maneggiare il proprio bimbo senza timore, riduce l’ansia e le preoccupazioni, consente il confronto e il dialogo costruttivo con altri genitori e soprattutto permette di dedicare del tempo esclusivo qualitativamente proficuo al proprio figlio.

mercoledì 25 gennaio 2012

I bambini hanno paura dell'acqua?

La fobia dell’acqua insieme a quella del buio, è probabilmente la paura più comune nei bambini. Spesso non ha un’origine precisa ma dipende dall’insicurezza del piccolo e tende a scomparire con il passare del tempo.
In queste situazioni, mamma e papà devono armarsi di pazienza per aiutare il figlio a superare i suoi timori. Ecco alcuni suggerimenti.....


- Non forzarlo mai, per nessuna ragione: Se mamma e papà lo spingono a entrare in acqua nonostante il suo timore, c’è il rischio che il piccolo rafforzi la sua paura, di cui poi diventa difficile liberarsi.

- Rassicurarlo: I genitori devono confrontarsi con il figlio e le sue paure, cercando di capire che cosa sta provando il piccolo. Devono rassicurarlo, spiegandogli che l’acqua non è una nemica, ma che non c’è fretta e che loro sono lì accanto a lui e gli vogliono bene. Allo stesso modo, si deve trasmettere la convinzione che lui può farcela da solo.

- Mai spaventati di fronte al piccolo: Se il bambino vede i genitori spaventati, anche lui avrà paura e potrebbe non voler più avere a che fare con l’acqua.

- Procedere sempre gradualmente: E’ possibile, per esempio, sedersi con il figlio  sul bordo della piscina e giocare con l’acqua: così il piccolo inizia a vedere l’acqua come fonte di divertimento. I genitori possono anche prima bagnarlo delicatamente con le mani, poi tentare un contatto più diretto, immergendo piedini e gambe.

I bambini possono seguendo corsi di acquacità avvicinarsi all’acqua in modo naturale. Questo può essere un’ottima soluzione se il piccolo teme l’acqua e ha una paura radicata. In questo caso, però, è fondamentale parlare sempre della situazione con l’istruttore, che così è in grado di orientare al meglio le lezioni.
Frequentemente i genitori ci domandano quando sia il momento migliore per iniziare a portare i neonati ai corsi d'Acquaticità; le nostre risposte sono sempre le stesse: Adesso! oppure: Quando siete pronti?. Riteniamo che tutti i momenti siano buoni per iniziare l'attività, a condizione che il bimbo e la famiglia siano pronti. È consuetudine di quasi tutte le piscine ricevere i piccoli dopo il sesto mese; crediamo che il motivo sia che dopo questo periodo il bambino è già stato sottoposto alle due prime dosi dei vaccini obbligatori.

lunedì 23 gennaio 2012

Quando...




I primi passi nel mondo acquatico si possono compiere a partire da appena  tre mesi, quando i neonati rivivono il piacere del grembo materno attraverso il corso di acquaticità infantile....
Il baby nuoto consiste in una serie di corsi incentrati sulla volontà di mantenere i bambini in quello che per nove mesi è stato il loro habitat naturale, ossia l’acqua. Nello specifico si tratta di alcuni corsi che hanno come protagonisti bambini in età estremamente precoce, primissimi mesi di vita, e molto spesso anche i loro genitori.

Il momento giusto...


Quando è il momento giusto per iniziare a far nuotare il proprio piccolo? In realtà i pediatri spiegano che non esiste un’età specifica per cominciare a nuotare. Tutto dipende dalla predisposizione del bambino. Un genitore però può favorire un approccio sereno facendogli vivere l’acqua come un gioco e aiutandolo ad abbandonare lentamente tavoletta e braccioli. Senza mai perderlo di vista. Eppure quando arriva il momento di mettere i bambini in acqua ogni genitore sembra sempre fin troppo preoccupato. In realtà sia pure sotto forma di gioco il bambino può entrare già nei primi mesi di vita in confidenza con l’acqua, perché è un elemento a cui è abituato, visto che nel ventre materno imparano a ‘nuotare’ nel liquido amniotico. Comunque è sempre bene procedere per livelli. Un bambino impara a tuffarsi, attraversare un tratto di vasca di 5-6 metri e uscire dall’acqua con i propri mezzi tra i due anni e mezzo e i cinque anni.

Quali sono i vantaggi..




Il nuoto rende più socievoli. Purché lo si pratichi fin da bambini. La psicologia genetica insegna infatti che la nascita e lo sviluppo dell’intelligenza sono legati alle attività dei sensi, e quindi al tatto all’udito e alla vista soprattutto. E poi anche alle attività motorie ed esplorative.

Tutti questi stimoli un bimbo li può trovare all’interno di una piscina: un ambiente ricco di sensazioni, movimenti, suoni, farà si che tutte le sue strutture senso-motorie siano sollecitate in modo intenso. E i risultati saranno ancora migliori se verranno utilizzati dei giocattoli che daranno al bambino la possibilità di toccare, manipolare, lanciare, succhiare elementi di diverse forme, colori, materiali, superficie. L’acqua poi è un continuo gioco: spinge, fa dondolare, permette di spruzzare, di sentire rumori ma anche di provocarli.

Il primo incontro con il nuoto non può che essere positivo per i bambini, e le cose che piacciono sono quelle che si imparano più facilmente e velocemente. Oltre che la presenza fondamentale dell’insegnante, è molto utile quella della mamma, che dà un senso a tutte le attività del piccolo, fornisce compagnia e rinforzi positivi come complimenti e applausi, ma anche consolazione e carezze se necessarie, sostegno fisico e morale, è complice, aiutante e compagno di giochi, rileva i suoi bisogni, e si occupa di esaudirli.