giovedì 8 marzo 2012

Quali sport preferire per i più piccoli?



Quali sono gli sport che aiutano i bambini a crescere? Nei primi anni di vita è importante che il bambino faccia un po’ di movimento, possibilmente accompagnato da uno dei due genitori: in piscina, per esempio, il piccolo impara a conoscere le proprie potenzialità, amplia le sue conoscenze e, nello stesso tempo, si sente protetto dalla presenza dei genitori che gli permettono di superare facilmente la paura nei confronti della nuova esperienza.
Dai 4 ai 5 anni i bimbi imparano a superare il timore dell’acqua, a immergere la testa e a fare i primi esercizi di galleggiamento. Questa, inoltre, è l’età delle prime “biciclettate”, con e senza rotelle, così come quella dei giochi di movimento all’aria aperta e dei primi approcci sulla neve, seguiti da un istruttore esperto. L’importante è scegliere per il proprio bambino un’attività che gli piaccia, ricordandosi bene che lo sport, a questa età, dev’essere vissuto solo come puro divertimento.
Un’attività molto apprezzata, anche tra i più piccoli, è la danza che è un “gioco in movimento” che li aiuta a coordinarsi e a prendere confidenza con il ritmo della musica, mentre, gli amanti degli animali, possono già cominciare con l’equitazione. Durante i primi tempi il piccolo prende confidenza con il pony e si abitua a interagire con lui, quando diventa più grandicello (e anche più esperto) può impegnarsi, con l’aiuto dell’istruttore, in brevi passeggiate.


Dai 5 anni è sempre il nuoto lo sport più consigliato dagli esperti: a quest’età l’attività in acqua aiuta il bambino a sviluppare e potenziale i muscoli di tutto il corpo, le articolazioni e le ossa. I piccoli che hanno già preso confidenza con questa attività possono già imparare a nuotare, seguendo i primi stili.


Tra i 5 e i 6 anni si può iniziare anche con il tennis, affrontando tutti i giochi preparatori che porteranno all’apprendimento dello sport vero e proprio.

Verso i 6 anni, via libera ai giochi di squadra: dal calcio, il basket, la pallavolo… lo sport non è più vissuto solo come un’attività fisica da fare singolarmente ma come un gioco da fare in gruppo. I bambini, perciò, devono imparare a rispettare le regole, ad accettare le sconfitte e a collaborare con i compagni, condividendo con loro la complicità dello spogliatoio. 



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