martedì 27 marzo 2012

Loro e Noi...

    

Coccolarli fuori e dentro l'acqua!!

Quando portate al baby nuoto i vostri bimbi, è importante che questi siano coccolati da voi, non dimenticate che per tutto il periodo della prima infanzia il bambino sente ancora molto la necessità di essere accarezzato e toccato con dolcezza e calore. Da numerosi studi americani emerge come, i neonati che vengono accarezzati e cullati più a lungo degli altri, guadagnino più peso corporeo in fretta, presentano una migliore capacità di tenere il capo sollevato ed hanno un quoziente intellettivo superiore alla norma. In molti ospedali Americani, i bambini nati prematuri vengono curati con il sistema definito del "contatto affettuoso" che consiste appunto nel massaggiare, cullare e accarezzare. Per tutti questi motivi è importante il contatto corporeo che il genitore instaura con il proprio bambino prima di entrare in acqua. Non ci sono tecniche o manuali che spiegano questo, deve essere semplicemente un momento di dolcezze e coccole che continuerà per tutta la durata anche in acqua. Il contatto corporeo che il bambino riceverà  fuori e dentro l'acqua rappresenterà per lui un'occasione privilegiata per sperimentare e conoscere i suoi sensi: sapore, odore, contatto, udito,questi rappresenteranno da subito i punti di riferimento sicuri per riconoscere la mamma o il papà ed iniziare cosi a comunicarci. 
L'ambiente acquatico darà la possibilità di percepire un insieme di sensazioni che gli ricorderanno quelle conosciute nel ventre materno. 

giovedì 22 marzo 2012

Londra: il baby nuoto è di moda!!!


Da uno studio Londinese, emerge che il baby nuoto è ormai divenuto una vera e propria moda....anzi una vera mania tra i più piccoli e i loro genitori. Si è visto infatti che i bambini crescendo sviluppano, grazie al nuoto e al gioco in acqua, una migliore struttura ossea ed un ottimo tono muscolare. I bambini vengono immersi in acqua da piccolissimi e già a 6 mesi hanno la capacità di immergersi tranquillamente come piccoli delfini. Da questo studio emerge inoltre che questi bambini cosi speciali risultano essere più svegli ed intelligenti. Non dimentichiamoci che per i bambini appena nati l'acqua rappresenta ed è l'unico elemento naturale, il parto in acqua ne è una dimostrazione, ed hanno verso questo elemento una piacevole attrazione sentendosi a "casa" in una situazione che ricorda il prottettivo pancione di mamma!
Detto fatto...in un solo anno le iscrizioni a questa speciale piscina inglese è balzata da 80 bambini l'anno a 500, ed è in continua crescita!!! Gli inglesi hanno detto addio a braccioli e salvagenti che, arrivano secondo loro, ad intimorire il bambino facendogli avere paura dell'acqua!!!

Lasciateli esplorare il mondo acquatico senza troppe paure...





giovedì 8 marzo 2012

Quali sport preferire per i più piccoli?



Quali sono gli sport che aiutano i bambini a crescere? Nei primi anni di vita è importante che il bambino faccia un po’ di movimento, possibilmente accompagnato da uno dei due genitori: in piscina, per esempio, il piccolo impara a conoscere le proprie potenzialità, amplia le sue conoscenze e, nello stesso tempo, si sente protetto dalla presenza dei genitori che gli permettono di superare facilmente la paura nei confronti della nuova esperienza.
Dai 4 ai 5 anni i bimbi imparano a superare il timore dell’acqua, a immergere la testa e a fare i primi esercizi di galleggiamento. Questa, inoltre, è l’età delle prime “biciclettate”, con e senza rotelle, così come quella dei giochi di movimento all’aria aperta e dei primi approcci sulla neve, seguiti da un istruttore esperto. L’importante è scegliere per il proprio bambino un’attività che gli piaccia, ricordandosi bene che lo sport, a questa età, dev’essere vissuto solo come puro divertimento.
Un’attività molto apprezzata, anche tra i più piccoli, è la danza che è un “gioco in movimento” che li aiuta a coordinarsi e a prendere confidenza con il ritmo della musica, mentre, gli amanti degli animali, possono già cominciare con l’equitazione. Durante i primi tempi il piccolo prende confidenza con il pony e si abitua a interagire con lui, quando diventa più grandicello (e anche più esperto) può impegnarsi, con l’aiuto dell’istruttore, in brevi passeggiate.


Dai 5 anni è sempre il nuoto lo sport più consigliato dagli esperti: a quest’età l’attività in acqua aiuta il bambino a sviluppare e potenziale i muscoli di tutto il corpo, le articolazioni e le ossa. I piccoli che hanno già preso confidenza con questa attività possono già imparare a nuotare, seguendo i primi stili.


Tra i 5 e i 6 anni si può iniziare anche con il tennis, affrontando tutti i giochi preparatori che porteranno all’apprendimento dello sport vero e proprio.

Verso i 6 anni, via libera ai giochi di squadra: dal calcio, il basket, la pallavolo… lo sport non è più vissuto solo come un’attività fisica da fare singolarmente ma come un gioco da fare in gruppo. I bambini, perciò, devono imparare a rispettare le regole, ad accettare le sconfitte e a collaborare con i compagni, condividendo con loro la complicità dello spogliatoio. 



Lo sport: benefici al corpo e alla mente

Quello dello sport è un universo divertente ed entusiasmante che impegna il corpo e la mente in una serie di attività indispensabili per la crescita. Quando il bambino è molto piccolo, tuttavia, non si parla ancora di sport ma di attività motorie: con questa definizione si intendono tutti gli esercizi psicomotori che lo aiutano a prendere confidenza con il corpo e a percepire se stesso all’interno dello spazio.
Più avanti, a partire dai primi anni di asilo, i piccoli iniziano a effettuare veri e propri sport utili, non solo sul piano fisico dove si vanno perfezionando i movimenti ma anche psicologico dove si prende coscienza dei propri limiti. Secondo il ministero della Salute, i bambini che praticano regolarmente un’attività fisica (che preveda almeno 15-20 minuti di moto al giorno) e che hanno un’alimentazione sana ed equilibrata sono in grado di:
  • mantenere sani ed efficienti le articolazioni e il tessuto osseo
  • sviluppare in modo adeguato muscoli e tessuti
  • prevenire il rischio di obesità
  • prevenire lo sviluppo di disturbi in età adulta (come l’ipertensione)

Ma non è finita qui: è stato provato che l’attività fisica influisce anche sulla capacità di apprendimento dei più piccoli. L’attività motoria, infatti, stimola il bambino a sviluppare le proprie potenzialità intellettuali poiché gli insegna a rielaborare meglio le informazioni nuove con cui viene in contatto ogni giorno. In pratica, fare sport aiuta i piccoli a rispondere agli stimoli esterni in maniera più veloce e a immagazzinare le informazioni nuove con più facilità.
Lo sport, inoltre, assume un ruolo decisivo anche come sfogo della loro naturale esuberanza: l’attività fisica migliora, infatti, l’adattabilità dei bimbi alle esperienze quotidiane, consentendo un migliore controllo emotivo e aumentano la loro capacità di socializzazione.